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Immagine del redattoreGiancarlo Ostuni

Pagella Standard - Italia Cup Napoli

In alcune zone, dodici è il numero dei partecipanti a una regata zonale standard particolarmente ben riuscita. Nell’animatissima Ottava Zona 2018, dodici sono gli standard in trasferta per una Italia Cup, praticamente un quinto dei partecipanti totali alla manifestazione. Il più giovane deve ancora compiere 18 anni, il più anziano li ha compiuti più di tre volte: ecco a voi le pagelle Standard della trasferta partenopea.

56. TANZARELLA LUCIO (dns dns dns 44). Il Sylvester Stallone di Putignano torna a calcare i palcoscenici nazionali dopo una stagione alla ricerca di se stesso, combattuto tra le sue due anime represse di Finnista e fan degli ABBA. Svolge meravigliosamente il difficile doppio ruolo di atleta-genitore isolandosi nella cabina di prua del suo boat and breakfast e lasciando il giovane Roby alla scoperta delle gioie delle trasferte con CoachFranco. Gli alti battiti cardiaci del sabato gli annebbiano le sinapsi e regala perle di sportività quando si accorge, a pochi metri dall’arrivo di una sudata prima prova con venti sostenuti, di aver dimenticato il lato di lasco. Durante l’intera trasferta si conferma elemento di peso, chiaramente contento di essere di nuovo in regata. Le performance arriveranno. VOTO 5.5 CONFUSO E FELICE

54. LABIA ANDREA (ufd dns dns 41). Un altro grande debutto in terra straniera per l’imperioso brindisino dal cognome sdrucciolo. Affronta il secondo giorno con spregiudicatezza, collezionando subito una bandiera nera per partenza anticipata ed esaurendo le sue energie invocando le divinità salentine, che lo ripagano con un ben miglior 41mo posto nella tesissima quarta prova. Chiude con grande emozione dimenticandosi metà carrello a Napoli, metafora del suo cuore lasciato per metà nella città del suo tribolato esordio tricolore. Voto 5+ PRECOCI EMOZIONI

53. MARTINA MAURO (dns dns dns 39). Il laserista gentiluomo porta finalmente un po’ di bon ton nelle sgangherate schiere pugliesi, sempre affiancato dal fido rampollo Donato (Ruben per gli amici) e da una raffinata spensieratezza. Fatica nella giornata con vento, recupera sfiorando la metà classifica nell’ultima manche. Accetta con garbo le rozze scelte culinarie dei suoi compagni di trasferta, rifugiandosi negli eleganti caffè di fine cena al Gambrinus dopo ignoranti cene iperglicemiche ed alcoliche. Fa di tutto, con scarso successo, per censurare le poco galanti uscite del duo comico Miglietta-Ciasca e proteggere l’innocenza del piccolo Ruben, sconvolto dal concentrato di ignoranza di Pippi e Riccolino. Voto 6+ SEI FORTE PAPÀ

44. GALATI GIORGIO (44 dns dns 28). Re Giorgio ha deciso: nel 2018 si va all-in. Con la sua consueta serietà e sorrisi concessi a pochi fortunati, dopo una prestazione convincente a Bari si presenta a Napoli forte del supporto delle sue fan sui social media, ed è un successo. Riesce a chiudere più che dignitosamente la prima prova con vento, e assaggia l’agonismo del mucchio durante la quarta prova, in cui offre degli spunti più che interessanti. La sua stagione in sella al Lampo Blu è solo iniziata, ma deve affrettarsi prima che il suo fisico OGM e le sirene salentine lo invoglino a una più che plausibile migrazione sul Finn. Voto 6+ IL GRANDE GALATI GENTILE

42. MACINA ANTONIO (39 40 37 dns). Sant'Antonio Aggiustatutto si presenta a Napoli con una sorprendente e quasi eccessiva sobrietà: trasferta organizzata in tranquillità, arriva in macchina insieme a Santa Daria. Nessun cane al seguito, nessuno stick in kevlar costruito il giorno prima (solo un supporto per bussola digitale in carbonio tanto vistoso da essere in lista per il prossimo condono edilizio, ma non fa neppure notizia). Calma, troppa calma. E infatti i disastri sono dietro l'angolo. Il Primo Mistero Doloroso si compie alla tentata prova di venerdì: pochissimo vento e Tony serve una partenza perfetta e gestisce tutta la prima metà di bolina nettamente in testa alla flotta sul lato sinistro, come dimostrato anche dagli avanzati sistemi di tracking; sfortunatamente il suo cuore di titanio inizia a condizionare il campo magnetico: la bussola digitale si sballa e Macina salta uno scarso, entrando in perenne controfase e girando la boa nelle retrovie, salvato solo dall'annullamento - che però non gli risparmia le infinite critiche di un gelosissimo Buddhamichele. Il Secondo Mistero Doloroso si consuma il sabato, quando durante una scuffia carpiata in poppa il Beato Tony Wan si dimentica la caviglia sotto le cinghie, accorgendosene mentre è già sulla deriva per rialzare: il ginocchio non è d'accordo e saluta con un crac. Il Terzo Mistero Doloroso avviene sulle classifiche, quando gli eroici sforzi del titanico Eroe di Santo Spirito vengono resi vani da un errore di registrazione del numero velico, fortunatamente poi risolto. Quarto ed ultimo Mistero Doloros o a Bari, quando le Autorità Sanitarie ignorano il suo knee pain imponendogli un Codice Verde al Pronto Soccorso, facendogli passare davanti anche le vecchine con l'apparecchio acustico scarico. In attesa del responso della risonanza magnetica, gli auguriamo la discesa di un po' di Spirito Santo. Voto 4 MARTIRE

38. SEMERARO MICHELE (42 42 34 30). Il Capitano si presenta sul Golfo carico a molla, emozionato come il cagnolino di Ciasca quando lo vede rientrare dalle trasferte. Napoli era sul suo calendario, la sua olimpiade, il certificato di Resurrezione a seconda giovinezza. A terra sbroglia conflitti generazionali a colazione, riuscendo a negoziare posti extra sul panfilo noleggiato sul pontile davanti alla provata incapacità di Ostuni Vecchio. Sul boat and breakfast assicura ai suoi compagni di dormite un sonno onirico e allucinato dai fumi delle sue mute appese categoricamente all'interno. Di notte tormenta un assillato Miglietta con le ultime domande per completare la stesura della di lui autobiografia. A cena estorce segreti sulla conduzione a chiunque voglia elargirne. Ma è in acqua che dimostra di che pasta è fatto: con orgoglio racconta delle sue sette scuffie di sabato; nella pausa tra la seconda e la terza prova gli Dèi lo mettono alla prova, facendolo ribaltare a barca ferma, mentre è lì lì per scartare la sua preziosa barretta energetica gelosamente custodita: il Raro Seme invoca tutte le divinità Martinesi ed è pronto al ritiro - interviene però una mistica apparizione di Buddhamichele che lo esorta a resistere e non mollare mai. Il capitano obbedisce e regala ai posteri il suo personal best di giornata, che va a migliorare anche nella prova di sabato. Ormai punto fermo ed ineguagliabile della flotta pugliese. VOTO 8 SEME-UNICO

36. DE FRENZA PIETRO (31 37 31 34). Parte alta in carbonio, quadricipite sovraumano e sguardo concentratissimo: Pete Gambadilegno sembra avere tutte le carte in regola per regalarci quella zampata che tutti aspettiamo da tempo. E invece. E invece in acqua le combina di tutti i colori, dalle scuffie sincronizzate con Angelino di poppa, a incredibili precedenze mure a sinistra ottenute ai danni sempre dell'inerme Ostuni Giovane. Il karma lo punisce prima con una esilarante scuffia in virata, quando manca la cinghia e si trasforma nella Tania Cagnotto della classe olimpica, e poi privandolo della possibilità di regalarci una prova in top 20, per cui continuiamo ancora a credere abbia tutto il necessario. Nonostante la cattiveria dimostrata e le disavventure vissute in acqua, a terra è un goliardico e simpatico angioletto a cui tutti vogliono bene: sarà forse parte di un suo malefico piano per sabotare tutti a San Benedetto? Voto 5,5 INDECIFRABILE

33. MIGLIETTA GIUSEPPE (24 30 29 37). Si fa trascinare dall'entusiasmo dei suoi amichetti più giovani per tornare a solcare i campi di regata nazionali, gli stessi campi in cui dominava quando i vari Ciasca, De Michele, Ostuni dovevano ancora essere concepiti. E' inutile negarlo, le aspettative su di lui erano alte e non sono state smentite: si vede molto spesso - in qualsiasi condizione - girare le boe di bolina nei primi 10, risultato di partenze fulminee e bordeggi da vero professionista; continua però a perdere nelle andature portanti e spesso non gli riescono seconde boline altrettanto pungenti, che lo portano a perdere il titolo Master per una manciata di punti - consolato però dalla vittoria di un premio a sorteggio. A terra si sacrifica in dinette per dormire, cullato dalle domande di Michele Semeraro che continua a ignorare fino a fine trasferta. A cena è un vero mattatore, trova in Ciasca un compagno di burle (è l'unico che continua a ridere ad ogni battuta del misero polignanese); sente però costantemente la mancanza del suo amichetto Emanuele Corsini, a cui telefona dieci volte al giorno per sapere come sta. Ormai è non è più un outsider, ed è probabile che il suo magnetismo continui ad attrarre sempre più arzilli vecchiarelli nelle trasferte fuori Puglia, per il sommo piacere di noi osservatori. Voto 7,5 PRIMORDIALE

26. OSTUNI ANGELO (26 39 32 9). Si era detto a Bari di una rinascita del Bello, che si presenta sul campo di regata sempre più bello e sempre più atletico. Qualcosa però va storto, e la sua regata inizia, nella prova abortita di venerdì, con una delle più brutte performance della sua carriera. L'annullamento lo salva, e il forte vento di sabato lascia ben sperare; inizia con buon piazzamento, è velocissimo di bolina ed ha il passo dei primi cinque - peccato continui a navigare a velocità supersonica verso il lato del campo sbagliato. Ma il giovane non si perde d'animo, neppure davanti alle crudeli imboscate di De Frenza e alle chiacchierate con gli altri regatanti a barche scuffiate immortalate da tutti i reporter: è sereno, serenissimo, sta ritrovando se stesso e lo dimostra con una bellissima ultima prova con bavetta, dove è davanti dall'inizio alla fine, sbaglia poco e si riprende un po' di feeling positivi. Decisamente una regata in crescendo per il virile pugliese: a San Benedetto gli occhi saranno tutti puntati su di lui. Voto 7+ MESTRUATO

23. DE MICHELE FEDERICO (19 23 18 56). "Buddha è tornato", diceva l'oracolo dopo la prima Zonale: un Federozzo così non si era mai visto. Completamente sicuro di sè, approccia questa regata con la serenità di un Grande Vecchio e l'entusiasmo di Alessandro Napoletano durante i sorteggi delle premiazioni. Si riscopre improbabile deejay nel viaggio di andata (il remix Arisa-Carmina Burana resterà per sempre nei timpani dei suoi compagni di trasferta) ed è lui a dettare i ritmi della trasferta. Tutti si aspettano grandi cose da lui e non si smentisce, girando avanti anche alla prova poi annullata di venerdì: è tranquillo, sicuro di sè, positivo. Va tutto bene. Nel ventoso venerdì (ormai sono le sue condizioni) viene invitato da Sua Cinghialità Ciro a provare la bolina: Buddha è onorato e la sua self-confidence aumenta. Va tutto bene. Venerdì scuffia tre volte, nei momenti sempre più improbabili, ma riesce a condurre delle regate decenti, anche se un po' al di sotto delle aspettative: la giornata lo strema e lo ammala, piange dal dolore ma esulta per l'esperienza. Va tutto bene. Domenica il vento cala, lui è il primo a uscire in acqua tra le 400 barche seguito subito da Ostuni: durante gli speed test pre-partenza i due si confidano "Oh, ma ammettiamolo. Siamo proprio bravi. Veloci, bravi. Bene". Federico chiuderà ultimo la quarta prova. Voto 8 VA TUTTO BENE

20. OSTUNI GIANCARLO (21 21 15 22). A gennaio decide di voler dormire in barca durante la trasferta napoletana, supportato dal suo Capitano Semeraro ottiene l'accordo del secolo per uno dei pernottamenti più scomodi della sua carriera velica ("oh, ma siamo a un minuto dalle barche"). Realizza il suo sogno di andare a una Italia Cup con la sua Renault Clio insieme a Ciasca e De Michele e si gode la trasferta in totale serenità. A mare è il solito Ostuni: costante ma mai incisivo, cerca di navigare in bolina quanto più possibile mure a sinistra per ammirare i paesaggi partenopei e fantasticare su come fare a tornare a terra qualora il Vesuvio dovesse eruttare durante la regata. Totalmente inappropriato durante la premiazione, si lascia andare a suoni gutturali ogni volta che un pugliese vince un immeritato premio a sorteggio. Voto 7+ IN VACANZA

14. BASILE CIRO (10 6 17 17). La classifica non rende giustizia a Spaceman, che in più occasioni è in testa e perde un attimo il controllo. E' veloce, è intelligente, è apprezzato dai suoi avversari e continua a crescere in simpatia ed umiltà. Fresco di sponsor, ha ancora molto da lavorare in termini di PR: imbarazzati e imbarazzanti i suoi sorrisi durante la premiazione, non è ancora pronto per condurre il Festival di Sanremo. Ancora da capire come lo stesso Circolo possa generare talenti eleganti come Ciruzzo e gente che va in barca con i guanti per lavare i piatti come la dolce Erica Susca. Ad ogni modo le classifiche parlano chiarissimo: al momento nei Laser l'Ottava Zona è lui, e ne siamo felici. Voto 8+ IN ORBITA

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